Il consulente del lavoro è una figura professionale che presta il proprio servizio ad aziende pubbliche; di norma si tratta di un libero professionista che segue nello specifico tutte le pratiche attinenti alla gestione del personale dipendente e nello specifico rispetto alla compilazione, la scritturazione e l'aggiornamento dei documenti aziendali di lavoro; le tessere assicurative, i libri di matricola, le buste paga, l'effettuazione dei conteggi e dei versamenti contributivi in materia di lavoro, i moduli e le denunce.
Il consulente deve essere in grado di muoversi con competenza nelle molteplici controversie sindacali, nel trattamento e tutela dei lavoratori, nell'infortunistica per cause professionali, in pratica deve sapersi raccapezzare nel labirinto delle leggi che costituiscono la legislazione sociale del lavoro.
Esiste un albo professionale per i consulenti del lavoro al quale ci si può iscrivere con i seguenti requisiti: cittadinanza italiana, 21 anni compiuti, diploma di scuola superiore e superamento di una prova tecnico-pratica di idoneità sostenuta presso il competente ispettorato provinciale del lavoro.
All'esame ci si può preparare privatamente, studiando su qualche testo specifico di legislazione sociale e del lavoro, frequentando poi uno dei numerosi corsi in istituti o presso alcune scuole professionali del commercio private, anche se negli ultimi anni viene richiesta una laurea con indirizzi specifici come: scienze politiche, economia e giurisprudenza e succesivamente una specializzazione di almeno un paio di anni presso uno studio di consulenza, infine bisogna sostenere un esame orale e scritto per potere praticare la professione di consulente al lavoro.